

Gimbe, in Dfp più risorse ma la sanità resta sottofinanziata
Cartabellotta: 'Rapporto spesa/Pil ancora al 6,4% fino al 2028'
Nel Documento di Finanza Pubblica (Dfp), approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana, le risorse in più per la sanità ci sono, ma restano largamente insufficienti. Inoltre, alla luce della situazione internazionale, le previsioni di aumento di budget per il servizio sanitario sembrano in alcuni casi "azzardate". È questa, in sintesi, la conclusione, di un'analisi sui dati sulla spesa sanitaria contenuti nel Dfp realizzata da Fondazione Gimbe. "Alla luce delle stime al ribasso del Pil e del quadro macroeconomico, va riconosciuto all'Esecutivo il merito di aver scongiurato ulteriori e drammatici tagli alla spesa sanitaria. Tuttavia, nonostante l'incremento previsto in valore assoluto, il peso della sanità sul Pil resta inchiodato al 6,4% fino al 2028, lasciando il Ssn largamente sottofinanziato", dice il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta. Nel dettaglio, i numeri tracciano un quadro di profonda incertezza, soprattutto alla luce del ridimensionamento delle stime di crescita contenute nel Documento di Finanza Pubblica rispetto al Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine varato lo scorso settembre. Per quel che concerne la spesa sanitaria, il 2024 (consuntivo) si è chiuso con un aumento in termini assoluti del 4,9% rispetto all'anno precedente con la spesa per il servizio sanitario che ha superato i 138 miliardi di euro. Minimo, invece, l'incremento in rapporto al Pil: ha raggiunto il 6,3%, con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al 2023. L'aumento, inoltre, è stato in gran parte assorbito dai rinnovi contrattuali del personale sanitario, precisa Cartabellotta.
U.Laurent--LCdB