Ecdc, Ue lontana da obiettivi di contrasto a malattie infettive
Ogni anno ancora 26 mila casi di Hiv e 59 mila di Tbc
Sebbene siano stati compiuti importanti progressi, l'Unione Europea e i Paesi dello Spazio economico europeo sono lontani dal raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030 relativi a Hiv, tubercolosi, epatite B e C e malattie a trasmissione sessuale. È quanto afferma l'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) che ha pubblicato il primo rapporto relativo agli avanzamenti in questo ambito. Il rapporto ('Progress towards reaching the Sustainable Development Goal 3.3 targets related to HIV, tuberculosis, viral hepatitis and sexually transmitted infections in the EU/EEA') mostra che, per quel che riguarda l'Hiv, si è passati dalle 26 mila diagnosi annue del 2010 alle 17 mila del 2023 con una riduzione del 35% (rispetto a un target del 70% entro il 2025). È sceso del 30%, invece il numero di decessi per cause correlate all'Aids: da 4.700 del 2010 a 3.300 del 2023. Simile il caso della Tbc: si è passati dai 59 mila casi del 2015 ai 39 mila del 2023 (-35%). Scesi solo del 15% i decessi: 4.200 nel 2015, 3.550 nel 2023. Bene invece sul fronte del riconoscimento delle patologie: il 92% delle persone con Hiv e il 94% di quelle con Tbc hanno ricevuto una diagnosi. Per quel che concerne i trattamenti, il 93% delle persone con diagnosi di Hiv è in trattamento e, tra questi, il 93% raggiunge la soppressione della carica virale. Al contrario, solo il 68% delle persone con Tbc completa il trattamento. Per l'epatite B e le malattie a trasmissione sessuale, invece, si è osservata un'inversione di tendenza con un aumento dei casi. Per molti Paesi, inoltre, non sono disponibili dati su diagnosi e trattamento. "L'Europa ha bisogno di un'azione coraggiosa e coordinata in materia di prevenzione, test e trattamento per raggiungere i nostri Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030", ha dichiarato in una nota la direttrice dell'Ecdc, Pamela Rendi-Wagner. "Queste malattie sono prevenibili, così come il peso che impongono ai sistemi sanitari, ai pazienti e alle loro famiglie", ha concluso.
K.Cox--LCdB