Torre di Pisa: perché non cade?
La Torre di Pisa, simbolo d’Italia con la sua pendenza di 3,97 gradi, affascina il mondo da secoli, ma la sua stabilità è frutto di un intervento ingegneristico straordinario. Costruita tra il 1173 e il 1372 su un terreno argilloso e instabile, la torre iniziò a inclinarsi già durante i lavori, raggiungendo un massimo di 5,5 gradi nel 1990). Senza interventi, il collasso sarebbe stato inevitabile, con un rischio stimato entro il 2000.
Nel 1990, un team guidato dall’ingegnere Michele Jamiolkowski ha intrapreso un salvataggio storico. Dopo aver chiuso la torre al pubblico, si è usato un sistema di contrappesi in piombo – fino a 600 tonnellate – per stabilizzarla temporaneamente. Tra il 1999 e il 2001, 38 metri cubi di terra sono stati rimossi sotto il lato nord con la tecnica del “soil extraction”, riducendo l’inclinazione di 1,5 gradi.
Oggi, sensori monitorano ogni movimento, e gli esperti assicurano che la torre è stabile per almeno 200 anni. Un capolavoro di ingegneria che ha salvato un’icona.

Francia: Michel Barnier chiede “compromessi”

Bielorussia: CPI indaga sul dittatore Lukashenko

UE: Google presenta una denuncia contro Microsoft

NATO si addestra a combattere gli attacchi informatici

Gemello dell'Oceano Digitale: Proteggere gli Oceani

Germania: “Guerra dei dazi” con la Cina?

L'impatto dello scioglimento dei ghiacciai alpini

L'UE e i suoi obiettivi climatici...?

Democrazia: l'Europa è sempre più fragile!

UE: Domanda molto bassa di auto elettriche

UE: Presto libri scolastici gratuiti in Irlanda?
